Il giardiniere

Il giardiniere
Natasha Preston

Piemme, pubblicato nel Giugno 2017
324 Pagine

Summer ha soli sedici anni quando si ritrova a dover affrontare l'esperienza più traumatica della sua vita. Il giorno in cui festeggia la festa di fine anno viene rapita da un vero e proprio psicopatico. Si ritroverà ad affrontare le torture e le psicosi di quell'uomo assieme ad altre tre ragazze con le quali si creerà un un legame che le farà sentire quasi parte di una stessa famiglia.
Si difendono l'una con l'altra e sapere di poter contare sulle tre persone in condizioni simili permetterà loro di "sopportare" i soprusi da sole, ma con la consapevolezza di non esserlo.
Le prime dieci pagine del libro mi hanno veramente turbata e soprattutto mi hanno trasmesso un'ansia incredibile. Speravo che questa sensazione accrescesse sempre di più, che libro diventasse più avvincente, ma così non è stato. Ho trovato dei passaggi molto noiosi e ripetitivi. Per tutto il libro mi sono ripetuta: "Non può essere tutto qui, adesso succederà qualcosa." Eppure così non è stato. Ho sperato fino alla fine che il finale potesse sorprendermi, invece nonostante sia stato commovente davvero, non mi ha lasciato nulla, avrei preferito una spiegazione più profonda per quei comportamenti da psicopatico, "giuria, giudice e boia" per utilizzare le parole esatte delle ragazze. È lui che decide chi deve morire, per quali motivi e in che modo.
Una spiegazione in più anche sul passato del rapitore sarebbe stata gradita, perché come è finito il libro è stato frettoloso e inconcludente. Un thriller purtroppo ancora deludente che non consiglierei agli amanti del genere, ma piuttosto a chi avesse voglia di un thriller poco impegnativo.

Il giardiniere
Natasha Preston

Piemme, pubblicato nel Giugno 2017
324 Pagine

Summer ha soli sedici anni quando si ritrova a dover affrontare l'esperienza più traumatica della sua vita. Il giorno in cui festeggia la festa di fine anno viene rapita da un vero e proprio psicopatico. Si ritroverà ad affrontare le torture e le psicosi di quell'uomo assieme ad altre tre ragazze con le quali si creerà un un legame che le farà sentire quasi parte di una stessa famiglia.
Si difendono l'una con l'altra e sapere di poter contare sulle tre persone in condizioni simili permetterà loro di "sopportare" i soprusi da sole, ma con la consapevolezza di non esserlo.
Le prime dieci pagine del libro mi hanno veramente turbata e soprattutto mi hanno trasmesso un'ansia incredibile. Speravo che questa sensazione accrescesse sempre di più, che libro diventasse più avvincente, ma così non è stato. Ho trovato dei passaggi molto noiosi e ripetitivi. Per tutto il libro mi sono ripetuta: "Non può essere tutto qui, adesso succederà qualcosa." Eppure così non è stato. Ho sperato fino alla fine che il finale potesse sorprendermi, invece nonostante sia stato commovente davvero, non mi ha lasciato nulla, avrei preferito una spiegazione più profonda per quei comportamenti da psicopatico, "giuria, giudice e boia" per utilizzare le parole esatte delle ragazze. È lui che decide chi deve morire, per quali motivi e in che modo.
Una spiegazione in più anche sul passato del rapitore sarebbe stata gradita, perché come è finito il libro è stato frettoloso e inconcludente. Un thriller purtroppo ancora deludente che non consiglierei agli amanti del genere, ma piuttosto a chi avesse voglia di un thriller poco impegnativo.
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